Ristrutturazione Palazzo ex Unione Militare

Il progetto di ristrutturazione e riconfigurazione del Palazzo ex Unione Militare, all’angolo fra via del Corso e via Tomacelli, assume una rilevanza paradigmatica. Metodologia e tecnica si uniscono nel definire valutazioni complesse ed articolate. Introdurre coerenze progettuali ed operative in un sistema compositivo che riconosce valori interconnessi fra conservazione delle facciate perimetrali, demolizione delle strutture interne e ricostruzione di un nuovo assetto architettonico e strutturale, in cui risalta l’impiego di travi e pilastri in acciaio. Programmare indagini archeologiche,

che portano al rinvenimento di un monumento sepolcrale risalente al II secolo a. C., e rendere visibili gli importanti reperti attraverso settori a pavimentazione vetrata al piano terreno dell’edificio ristrutturato. Progettare un elemento architettonico identificativo che si evidenzia e cresce in verticale negli interni, attraversando i vari piani, si sovrappone al corpo dell’edificio, e ne permea efficacemente realtà ed immagine, divenendo un simbolo riconosciuto. La lanterna in acciaio e vetro a struttura triangolare identifica l’edificio rinnovato, per la presenza trasparente e lieve, ma evidente negli interni e per la definizione aerea e luminosa del coronamento sulla terrazza alla sommità dell’edificio. La terrazza e la lanterna propongono una spettacolare visione panoramica verso emergenze storico-architettoniche nel centro di Roma e la nuvola/lanterna in acciaio e vetro dimostra con immediatezza - nell’elevarsi visibilmente, ma con misura, nel paesaggio urbano - la qualità compositiva e tecnologica del progetto contemporaneo, comunicando con forza le ragioni dell’innovazione. La trasformazione architettonica accoglie nodi della storicità antica e recente (nella conservazione del perimetro murario, nella visibilità per i reperti archeologici) e nel confermare la facciata principale verso via Tomacelli accentua il valore delle ampie e caratterizzanti finestre, che diffondono luce naturale e divengono velatura scenografica sulla visibilità degli interni a piano libero. 

Un procedimento di coesione architettonica coniuga il restauro degli intonaci e dei fregi storicizzati nelle facciate perimetrali dell’edificio con la ricomposizione degli interni. La struttura a geometria triangolare in acciaio e vetro della lanterna si eleva in continuità all’interno dei piani destinati alle attività commerciali, identifica una zona mista per camerini di prova, servizi, depositi, corridoi, e racchiude il blocco scale in cemento armato e gli ascensori per il collegamento dei piani fino al livello superiore del ristorante. I piani commerciali a spazio libero sono contrassegnati da una decorazione di colori che inondano aree arrotondate dei pavimenti (rosso, arancio, viola, che emergono accanto alla base chiara della pavimentazione). L’arredo su disegno dello studio Fuksas moltiplica le esperienze sensoriali, quasi tattili: gli espositori, i banchi, i tavoli costituiscono oggetti per lo più in vetroresina che punteggiano con eleganza lo spazio aperto, oggetti dalle linee fluide che animano l’esposizione commerciale insieme agli specchi di forma ovale a riflettere luci e colori. Le scale di connessione, appaiate alle scale mobili, fra i piani destinati alle superfici commerciali contribuiscono all’idea di uno spazio aperto e rilucente di espressione sensoriale: parapetti trasparenti, gradini in vetro, superfici specchianti formano ulteriori elementi di diffusione e riflessione per luci e colori, che arricchiscono lo spazio in un costante rimando fra il singolo dettaglio e l’insieme.

Immagini gentilmente fornite da Studio Fuksas


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