Ricordo di Enrico Milone (1933-2017)

Enrico Milone ci ha lasciato. Una tristissima perdita per tutti gli organismi rappresentativi di noi architetti. Queste poche righe vogliono rendere omaggio a una persona che ha dedicato la propria vita alle Istituzioni, una figura di riferimento per tutti noi, sempre presente.

Parlare di un grande uomo, cercare di trasmetterne il carattere e la personalità, parlando della sua vita, anche se ci limitiamo a quella professionale, non è mai facile, soprattutto quando non c’è più. Le parole da usare sembrano sempre inadatte a esprimere la stima, il rimpianto e anche l’affetto. Ma come Ordine degli Architetti sentiamo l’esigenza di farlo, vogliamo parlare di Enrico, ricordarlo e onorarlo, idealmente tutti insieme. 

Nel corso dei tanti anni che, da architetto militante, Enrico ha passato a servizio delle Istituzioni, si è fatto apprezzare dai molti che lo hanno conosciuto per la sua competenza, per la sua saggezza e per la sua rettitudine. 

Quello che più colpiva era la serenità e l’equilibrio con cui affrontava ogni situazione, anche quelle più complesse e problematiche, sempre pronto al confronto, con in mente un’idea-guida che ha sempre portato avanti con lucidità e consapevolezza: la valorizzazione della figura dell’Architetto e del suo ruolo nella Società. 

Ha partecipato attivamente, e con grande autorevolezza, alle nostre Istituzioni, anche in periodi molto complessi per la professione dell’Architetto; Enrico è e resterà una figura di riferimento per tutti gli iscritti e anche per chi, come noi, con diversi ruoli e in momenti diversi, ha ricoperto e ricopre cariche istituzionali, che lui prima di noi ha onorato. 

Personalità originale, curioso e appassionato, amante della vita e della sua professione, era pronto a cogliere ed elaborare ogni segnale di innovazione, mettendosi continuamente in discussione; aveva mille risorse e mille passioni, coltivate con un’energia e una vitalità non comuni. 

Fu lui il primo a portare gli architetti a confrontarsi continuamente con la realtà circostante; le sue battaglie istituzionali hanno segnato sensibilmente le stesse finalità dell’Ordine. 

Abbiamo già detto che ci mancheranno la sua competenza, la sua saggezza e la sua signorilità e tutti sentiamo di aver perso un grande riferimento. Siamo anche certi, però, che la sua lezione non andrà persa e sapremo farne tesoro.

Riepilogare in poche righe la vita professionale di Enrico è impresa impossibile; per chi volesse rendersi conto di quanto questa sia stata ricca e variegata, di seguito si riportano solo alcuni stralci della biografia redatta per la pubblicazione 50 anni di professione - V volume - dell’ottobre 2010.

Enrico Milone nasce nel 1933 a Napoli, dove si laurea in architettura nel 1958. Dal 1962 si trasferisce a Roma, dove inizia la sua partecipazione alla vita di istituzioni culturali e agli organismi rappresentativi ed istituzionali nazionali ed internazionali degli architetti. Dal 1965 è componente del Consiglio Direttivo Nazionale e/o Laziale dell’InArch. 

Nel 1972 fonda il gruppo Assemblea per una gestione democratica dell’Ordine, insieme a C. Michelato, V. Moretti, D. Lugini, M. Cavalli, G.F. Sigismondi, B. Cussino, S. Zenga ed altri. Alle elezioni del 1975 viene eletto insieme ad altri cinque del gruppo Assemblea. In qualità di Consigliere-Segretario viene rieletto nelle successive tornate 1977 e 1979. Nel 1980 viene eletto Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia e, confermato nel 1982 e 1984, resta in carica fino al 1985.

Nel 1986 viene eletto componente del Consiglio Nazionale Architetti. Nell’ambito del CNA è nominato Presidente della sezione italiana dell’Unione Internazionale Architetti, carica che ricopre fino al 1994. 

Nel 1981 e anni seguenti viene invitato a partecipare come esperto alla VI sezione (urbanistica) del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e svolge consulenza per il Comitato Edilizia Residenziale del Ministero dei Lavori Pubblici. Successivamente entra nel Comitato scientifico della Regione Lazio per “La difesa delle istituzioni locali dalla criminalità degli affari” (tra i componenti il giudice Giovanni Falcone) e pubblica nel 1992 un’analisi sulla possibile corruzione delle pubbliche amministrazioni negli appalti.

Nel 1999 viene eletto presidente del Cesarch - Centro Studi dell’Ordine di Roma -, carica che ricopre fino al 2008, e rimane consigliere fino alla chiusura del Centro Studi.

Fa parte di commissioni per l’esame di abilitazione per la professione di architetto negli anni 1996, 2004 e 2008. Tra il 1975 e il 2004 è membro di oltre 20 giurie per concorsi di progettazione o di selezione di progettisti, delle quali sei a livello internazionale.

Nel 2014, a seguito delle modifiche intervenute nell’ordinamento professionale, è nominato Presidente del Consiglio di Disciplina, contribuendo alla organizzazione e all’inizio delle attività del nuovo Istituto.

Nella professione ha numerose esperienze di lavoro tra le quali: edifici per abitazione a Roma-Eur, palazzine residenziali ad Asti e a Milano, la sede degli uffici INPS a Terni e l’ampliamento della sede di Enna, l’Ospedale di Macomer (Nuoro). Progetta due torri del comprensorio di Tor Bella Monaca (Roma) e, insieme a Passarelli e Calzabini, svolge il coordinamento di tutte le altre progettazioni del quartiere. Negli stessi anni progetta il completamento di abitazioni in località Bravetta a Roma e si occupa della ristrutturazione dell’Aula magna dell’ISTAT.

Partecipa a concorsi di progettazione, tra i quali ricordiamo quello per il palazzo di Giustizia di Potenza (primo premio ex equo), e per la sede Banca di Fermo (primo premio ex equo), e svolge nel contempo attività di progettazione urbanistica. 

La sua attività si esplica anche con docenze nella Facoltà di Ingegneria e in quelle di Architettura di Roma Tre e Valle Giulia in materia di esercizio professionale. Anche il suo impegno al Cesarch gli da occasione per proseguire l’attività di direttore e docente di corsi di aggiornamento per tecnici.

Grande anche il suo impegno nell’editoria. Nel 1989 pubblica per la DEI Architetto Manuale per la professione, oggi giunto alla sesta edizione. Nel 1994 Normativa edilizia e urbanistica del Comune di Roma, giunto alla quinta edizione. Dopo il 1995 viene chiamato a tenere una rubrica, sulla rivista L’architettura. Cronache e storia, direttore prima Bruno Zevi e poi Furio Colombo. In quanto titolare di due rubriche e vice-direttore, scrive sulle due riviste dell’editore Mancosu L’architetto Italiano e L’ingegnere. Dal 2002 pubblica articoli sul sito web dell’Ordine Architetti di Roma (rubrica “Puntualizzazioni di Milone” in Argomenti di architettura). Inoltre scrive parti del Nuovo Manuale dell’Architetto (direttore Bruno Zevi), del Manuale del Restauro, del Manuale di Progettazione Hoepli. Pubblica come autore e curatore, per l’editore Mancosu, il Manuale dei Capitolati e nel 2008 il Manuale per la professione architetto ingegnere.

Grazie Enrico!

Alessandro Ridolfi


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