Una riflessione sul ruolo dell’architetto

Lo scorso 17 luglio l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia ha celebrato i suoi 90 anni con la cerimonia di consegna agli architetti delle targhe per i 60, 50, 40 anni di iscrizione all’albo. Abbiamo voluto festeggiare la ricorrenza con i nostri iscritti, i veri protagonisti, coloro che più di altri hanno dato senso, nel tempo, alla nostra istituzione. Sono numerosi gli architetti romani che hanno espresso al meglio l’identità della professione. Si sono incontrate diverse generazioni dprofessionisti per ribadire la voglia di continuare a costruire una nuova istituzione che, anche e soprattutto grazie alla memoria del passato, guardi e risponda alle sfide professionali del futuro. La partecipazione attiva alla vita dell’Ordine negli anni, in diversi ruoli, mi fa credere fortemente nell’istituzione che oggi rappresento e che in questi anni ho visto cambiare, evolversi, senza rinunciare a lottare per un giusto riconoscimento della professione. Con tutto il Consiglio intendo rappresentare i 18.000 iscritti all’albo di Roma e provincia e puntare al sostegno e al rilancio della professione. Stiamo dando particolare attenzione agli interventi strategici per incentivare occasioni reali di lavoro e di diffusione dell’architettura italiana anche attraverso tematiche specifiche che possano essere oggetto di eventi formativi per gli iscritti. Ancora oggi si discute della riforma degli ordini e del compito che possono e devono svolgere. Un ruolo che, oltre alla gestione dei compiti istituzionali come la tenuta dell’albo, la deontologia e la formazione, vede l’Ordine di Roma impegnato nella promozione e valorizzazione della figura dell’Architetto, come tecnico altamente qualificato che, alla creatività, unisce competenza e conoscenza delle procedure dei processi di pianificazione, progettazione e realizzazione. Siamo costantemente impegnati a promuovere azioni concrete a sostegno dell’attività professionale, in qualsiasi forma si svolga, in un rapporto diretto e partecipato con gli iscritti, offrendo numerosi servizi tra cui supporto legale, amministrativo e finanziario; recentemente abbiamo attivato anche la consulenza per il recupero crediti e l’Osservatorio P.A. Stiamo lavorando affinché si attivino reali processi di semplificazione dell’attività istituzionale, burocratica, amministrativa e di innovazione dei servizi, e stiamo anche promuovendo eventi culturali che valorizzino la figura degli architetti italiani in ambito nazionale e internazionale. Recentemente è stata presentata all’Ordine la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 e, solo dopo una settimana, la Struttura di Missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha presentato il concorso “#Scuoleinnovative”. A luglio, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è stata presentata la ricerca sul consumo di suolo. I nostri Dipartimenti, le Consulte, i gruppi di lavoro e gli osservatori lavorano costantemente all’interno dell’Ordine per aggiornare, monitorare, indagare, studiare e approfondire le tematiche della professione nelle sue innumerevoli sfaccettature. Impianti sportivi, scuole, riqualificazione urbana e riuso senza consumo di suolo, fattibilità, accessibilità, concorsi, trasparenza, sono solo alcuni dei numerosi temi e aspetti sui quali l’architetto deve essere coinvolto in prima linea attraverso una attenta e valida programmazione per noi irrinunciabile. Si parla infatti sempre più spesso di innovazione del costruire. Il processo di crescita delle nostre città deve essere supportato da una politica di sviluppo integrato dei servizi tra mobilità sostenibile e rispetto dell’ambiente, con particolare attenzione al paesaggio urbano. Quindi, come più volte ho avuto modo di dire interfacciandomi con le istituzioni di riferimento, l’Ordine degli Architetti di Roma ha maturato tante esperienze dirette e una visione reale delle effettive necessità dei professionisti e vuole partecipare a una nuova stagione di sviluppo a sostegno della città e dei cittadini. In questa sfida, che dovrà necessariamente coinvolgere numerosi soggetti diversi tra loro per identità e finalità, l’Ordine degli Architetti PPC di Roma vuole essere protagonista e rappresentare le istanze della categoria e condividere con la società le sue competenze fatte di valori etici, ma anche culturali. Auspichiamo che gli Amministratori di questa città comprendano che, per governarla al meglio, è importante avere una visione e una strategia che vada oltre alla logica dell’emergenza, uno dei fattori negativi che hanno condizionato la storia recente della nazione. Una ritrovata pianificazione attraverso la programmazione, soprattutto nel campo dei servizi, può essere la vera rivoluzione di Roma e delle nostre città. È necessario quindi non perdere di vista le reali esigenze nel campo dei servizi, che quasi tutti i quartieri della capitale necessitano: sì a un sistema di servizi, collegati e diffusi sul territorio che possano prevedere anche un riutilizzo di strutture inutilizzate. È importante confrontarsi con i problemi imposti dalla realtà in mutamento, saper scegliere strumenti efficaci e adeguati per poter dare risposte concrete ai problemi delle diverse Amministrazioni locali quali i tagli della spesa pubblica, la drastica razionalizzazione delle risorse, i tempi spesso troppo dilatati per realizzare e fruire di servizi. L’Ordine, istituzione di autogoverno della professione riconosciuto dal sistema legislativo, deve essere considerato anche un bene per la società e può fare molto a sostegno dei programmi e dei progetti. L’auspicio è quello di ritornare ad avere un ruolo di primo piano nel futuro delle nostre città, rimboccandoci le maniche per riportare la qualità diffusa del territorio e l’architettura tra i valori essenziali e imprescindibili per il bene comune. Alessandro Ridolfi
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