AR 119 / Architettura

MUTERR - MUSEO DEL TERREMOTO - PROGETTAZIONE PARAMETRICA E MEMORIA STORICA

SAO - Schiavello Architects Office
Francesco e Roberto Schiavello
con Santo Prestanicola e Merilia Ciconte

Il Convento di San Domenico è un complesso religioso del XV secolo d.C. che ha rivestito un ruolo di primaria importanza per Soriano Calabro, sia per il sostegno ricevuto durante i periodi di dominazione spagnola e dello Stato Pontificio, sia per l’influenza economica, culturale e sociale esercitata quando era centro amministrativo della Contea di Soriano (a partire dal 1654). È altresì un luogo di memoria storica, che porta ancora oggi su di sé i segni del terremoto abbattutosi sulla zona nel 1783 e che ne causò la parziale distruzione. Attualmente, ai resti dell’antica basilica seicentesca e del relativo chiostro si sono aggiunte nuove funzioni e sedimentazioni architettoniche, a testimonianza della mai mutata centralità del convento: oltre al Municipio e al Museo dei Marmi, dal 2016 ha qui infatti trovato posto un ulteriore polo culturale, ossia il MuTerr o Museo del Terremoto, progettato dallo studio SAO - Schiavello Architects Office. Con questo intervento sovvenzionato dalle autorità locali è stato possibile riportare alla luce una porzione ipogea del Convento - l’ala sud-ovest - sino a quel momento nascosta e dunque inutilizzata, per documentare attraverso un intreccio di più letterature - il racconto architettonico, storico e antropologico - i fenomeni sismici

NUOVA STAZIONE DI VIGNA CLARA - UNA STAZIONE COME MEMORIA URBANA

Studio Amaart
Alessia Maggio, Andrea Abatecola

Il primo progetto per la Stazione di Vigna Clara venne realizzato in occasione del Campionato mondiale di calcio del 1990, ma la fermata non entrò mai in esercizio e rimase aperta per pochissimo tempo. Il progetto di restyling affidato allo studio Amaart nel 2016 ha previsto il recupero completo del vecchio corpo di fabbrica e la ricucitura della “ferita” inferta alla città per molti anni.
Il primo intento progettuale è stato quello di migliorarne la fruibilità, andando a creare un corpo di stazione con tre ingressi sia mediante un nuovo accesso su via Tuscia, sia attraverso l’ingrandimento di quello esistente su via Amoroso. L’andamento distributivo del locale viaggiatori ha, a oggi, una forma a “T” ed è reso molto più fruibile e semplice nell’individuazione dei percorsi che saranno di due tipi: uno longitudinale, che prende luogo dall’ingresso principale, e uno trasversale, che si sviluppa lungo l’asse dei due ingressi laterali. Nel progetto si mantengono le due attività commerciali sul fronte principale, il bar a sud-ovest e il negozio di arredamento a nord-ovest. I tre ingressi fra loro sono diversi come linguaggio e come intenzione di

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