PREMIO HASSAN FATHY / Vincitori

È noto che, nell’attività di restauro e recupero del patrimonio architettonico sottoposto a vincoli di “tutela”, l’inserimento di impianti tecnologici rappresenta oggi una necessità che implica una attenta progettazione se l’edificio oggetto dell’intervento deve subire gli adattamenti necessari ad acquisire una nuova funzione ed essere reimmesso nell’uso della città viva ed operante. Il Premio Hassan Fathy intende promuovere l’attuazione di buone pratiche nella progettazione di interventi attenti alla relazione tra il patrimonio storico architettonico e l’adeguamento impiantistico degli edifici oggetto d’intervento. Articolato in due sezioni - Progetti ed interventi realizzati e Tesi accademiche - il premio rappresenta un’opportunità per sondare opere di restauro progettate, in fase di realizzazione o già realizzate che abbiano come denominatore comune l’adozione di scelte progettuali volte a minimizzare l’impatto sull’edificio dei nuovi impianti e a integrare al progetto anche le caratteristiche di natura fisico-tecnica ed ambientale dell’edificio medesimo. La giuria, composta da 12 membri scelti dagli Enti componenti il Comitato Scientifico, ha assegnato un premio e una menzione per la sezione Progetti ed interventi realizzati, mentre non è stato assegnato il premio per la sezione Tesi accademiche. Vincitore del premio è risultato il progetto di Studio Amati Architetti (Alfredo Amati, Giuseppe Losurdo e Romina Sambucci) per la British School di Roma, per cui la giuria ha dato la seguente motivazione: “Per aver proposto un esempio qualificato e dettagliato di miglioramento delle prestazioni di un importante edificio novecentesco, rispettandone le caratteristiche architettoniche e sfruttando con acume le opportunità offerte dalla costruzione per mitigare le turbative determinate dagli impianti, migliorando ed attualizzando al contempo alcune caratteristiche architettoniche”. La menzione, assegnata al progetto per la Casa di Augusto al Palatino presentato da Carolina De Camillis (capogruppo) con Riccardo Fibbi, Andrea Greco, Cristina Iaconi, Barbara Nazzaro, Carmine Salerno e Stefano Vellucci, ha ricevuto la seguente motivazione: “Per la qualità del progetto di illuminazione in quanto ben congegnato ed adeguatamente inserito nel pacchetto di copertura che consente una corretta valorizzazione dell’illuminazione a servizio dei visitatori”. Il Premio Hassan Fathy è stato bandito dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia Dipartimento dei Beni Culturali in collaborazione con l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, MiBACT_DGER ICCROM, ENEA, ACER, CNA, AICARR e ARCo e con la collaborazione scientifica e organizzativa dell’AreaConcorsi dell’OAR coordinata dall’Architetto Paola Rossi