Dromocrazia Parigi

La continua e veloce evoluzione della città

di Alessandro Cambi

Architetto

Con questo termine?Paul Virilio definiva negli anni Ottanta l’importanza crescente?del ruolo della velocità negli?equilibri?socioeconomici?della cultura contemporanea, anticipando?una visione?oggi?reale e concreta.? La velocità è?un’unità di grandezza?cresciuta costantemente con il progresso tecnologico, diventando un elemento primario dell’innovazione, indirizzata?verso la continua?ricerca di sviluppo del rapporto spazio-tempo. Siamo la “high speed society”, con modelli di vita caratterizzati dalla rapidità di movimento, comunicazione, produzione, generativi di una realtà in cui la velocizzazione tecnica ha?accelerato ogni fenomeno della vita sociale. La velocità è strettamente legata al movimento, che oggi costituisce uno degli elementi primari di cambiamento della scena urbana contemporanea.Parigi è da sempre uno dei luoghi di avanguardia della mobilità: dal 1900 con il primo impianto delle linee metropolitane, fino ad oggi, dove alimentando

una continua ricerca di innovazione in un settore che consente ogni giorno a 12 milioni di residenti di utilizzare i mezzi pubblici.La regione di Parigi ha sviluppato un ecosistema composito intorno alla mobilità, che riunisce le grandi aziende come PSA e Renault, start-up di servizio all’utenza come Zenpark, e incubatori di ricerca come Advancity o Mov’eo. Da diversi anni la Regione di Parigi è stata fermamente impegnata a sviluppare nuove forme di mobilità sostenibile e innovativa su tutto il suo territorio. Alcune nuove iniziative cardine includono:

- il Grand Paris Express, 205 km di linee metropolitane completamente automatizzate con 68 nuove stazioni per un investimento complessivo di 32 miliardi di euro. Questo progetto, unico in Europa, è destinato a essere il sistema di trasporto automatizzato più rapido del mondo;

- entro il 2025, la sostituzione dell’intera flotta dei 4.500 autobus della RATP, operatore di trasporto pubblico primario della Regione di Parigi, con veicoli elettrici o ngv;

- la promozione all’uso di veicoli condivisi con la corretta distribuzione di Autolib’, il più grande servizio di car sharing al mondo per veicoli elettrici. Nel 2016 ci sono state oltre 4 milioni di Autolib’ utilizzate nel corso dell’anno;

- il raddoppio della lunghezza totale di piste ciclabili, dai 700 chilometri attuali, ai 1.400 previsti per il 2020 nella regione di Parigi;

- il supporto e la partecipazione a diversi incubatori e start-up orientati alla ricerca di tecnologie innovative applicabili alla mobilità e al trasporto pubblico nella regione di Parigi.
La trasformazione urbana della città è legata fortemente alla programmazione dello sviluppo delle reti di mobilità, che ne costituiscono uno dei vettori di indirizzo fondamentali; reti costantemente in evoluzione, nella ricerca di un continuo adattamento alle esigenze della società contemporanea.
Uno degli ambiti di trasformazione urbana che meglio rappresenta i principi di innovazione e forte rapporto tra espansione e mobilità è quello di Bondy, situato al bordo nord-est della Parigi consolidata, appena fuori il grande anello viario del boulevard Péripherique.
Questo nuovo ambito di intervento si inscrive in un contesto ampio, aperto con le riflessioni urbane del Grand Paris, che hanno proiettato Parigi verso una scala di cambiamento metropolitana. 
Lo sviluppo della nuova Bondy si inserisce in un progetto territoriale esteso di cui fanno parte cinque comuni che riuniti costituiscono l’agglomerazione denominata “Est Ensemble”: Bondy, Bobigny, Noisy-Le-Sec, Pantin, Romainville.
Il piano è stato sviluppato attraverso un sinergia complessa, che vede partecipare al cambiamento della città soggetti e competenze multidisciplinari che, attraverso il loro scambio e loro collaborazione, rendono possibile la concretezza di un’operazione complessa; queste sono:

- le istituzioni centrali: Consiglio della Seine-Saint-Denis, la città di Parigi, la Région Île-de-France, la Prefettura della Regione;

-i comuni sopra citati;

- un gruppo di urbanisti selezionati attraverso una consultazione pubblica che hanno definito le linee guida dell’intervento: Agence Eva Samuel, Reichen & Robert & Associés, Agence Christian Devilliers et Associés, Atelier Myriam Szwarc e Antoine Grumbach;

- i maggiori sviluppatori privati che parteciperanno con il pubblico alle attività realizzative e di gestione: Nexity, Bouygues Immobilier, BNPPI, GA Meunier, Fimenco, Sodéarif, Vinci Immobilier, Cogédim, Européquipements, Spirit.

Il programma della trasformazione è molto ampio, con una quantità considerevole di sviluppo previsto da oggi al 2025 che comprende: 5.000 nuovi alloggi, 290.000 mq di uffici, 180.000 mq di spazi produttivi, 150.000 mq di luoghi pubblici, 50.000 mq di spazi commerciali, il recupero e trasformazione di due porti lungo il canale dell’Ourcq, incidendo su un territorio complessivo di 115 ettari. Tutto questo scaturisce e si innesta sulla nuova rete del Grand Paris express, un progetto composto da quattro linee di metropolitana automatica a scala regionale che costruiranno un nuovo anello attorno alla Parigi consolidata, estendendo la dimensione della città e trasformandola definitivamente in una grande metropoli: la Grand Paris. 

La zona di Bondy in particolare ha attualmente un carattere ex industriale, si estende su 11 ettari, ed è connotata dalla presenza del canale dell’Ourcq, elemento trascurato in passato, ma che oggi, attraverso una nuova visione urbana, assume rilevante valore ambientale.

La necessità di trasformazione di Bondy nasce dalla previsione di una crescita demografica costante, che presuppone l’arrivo nel quartiere di 10.000 nuovi abitanti per anno fino al 2020. Una tale previsione di sviluppo costituisce una potenziale opportunità di rinnovamento per questa zona, che la pubblica amministrazione ha assecondato e sostenuto attraverso un ampio programma di trasformazione dell’area. Il presupposto alla mutazione urbana è stato avviato attraverso un piano di trasformazione infrastrutturale che ha predisposto i futuri flussi di movimento, con il progetto di una nuova rete di trasporto pubblico, e la creazione di due nodi di interconnessione quali la stazione e il nuovo ponte di Bondy. I principi basilari su cui si struttura il nuovo piano urbano sono cinque:

Nuovi spazi pubblici
Punto fondamentale dello sviluppo è la riappropriazione pubblica del canale dell’Ourcq, per il quale è prevista una nuova sistemazione delle banchine, l’apertura di una via ciclabile continua fino al centro di Parigi, la costruzione di nuovi spazi naturali, in particolare un grande parco con attività ludiche e culturali. La natura sarà l’elemento cardine della trasformazione urbana.

Reti a differenti velocità
Il progetto urbano genererà nuove arterie di circolazione carrabile impostate su una mobilità lenta che legherà il nuovo ambito al contesto di prossimità; sono previste limitazioni della velocità di scorrimento in diverse aree, con il duplice obiettivo di ridurre le emissioni dei mezzi e il loro inquinamento ambientale, e contestualmente poter favorire la regolarità del flusso e quindi del tempo di percorrenza.
Saranno altrettanto incentivati i movimenti pedonali e ciclabili, facilitati dalla costruzione di aree dedicate e attraverso l’apertura di nuove stazioni metrò legate al centro di Parigi attraverso l’estensione della linea RER E. 
L’obiettivo è di costruire un ambito urbano nel quale non sia necessario l’uso dell’auto nelle modalità convenzionali.

Delocalizzazione industriale
Gran parte dell’area oggi industriale sarà trasformata in residenziale. La maggior parte delle attività produttive saranno ripristinate a ovest dello stesso quartiere, o lungo il canale, mentre alcune aziende verranno delocalizzate in coordinamento con la pubblica amministrazione.

Mixitè sociale, e funzionale
Un altro ambito di grande attenzione è quello sociale rispetto al quale l’obiettivo è di insediare nel nuovo quartiere una società mista, diversificata per esigenze e stili di vita. Per costruire questo scenario è stata strutturata un’offerta di alloggi articolata in diverse tipologie: sociali, in locazione, in vendita sul mercato libero, in condivisione. Per favorire la mobilità e lo scambio sociale, tutte le funzioni pubbliche e commerciali verranno installate ai piani terra, con una sequenza ordinata pensata per creare una rete in grado di animare tutte le zone di nuovo intervento. 

Sostenibilità e architettura
Le iniziative pubbliche e private si svilupperanno attraverso concorsi di architettura mediante i quali poter applicare ed evolvere le linee guida del piano urbano relative agli edifici, volte a favorire un attento inserimento degli edifici nel contesto, comfort ambientale, l’utilizzo di materiali innovativi. 

Le tematiche ambientali sono oggetto di particolare attenzione e orientate attraverso alcune linee di indirizzo generali quali:
- massimizzazione della permeabilità del suolo al fine di favorire il naturale ciclo di deflusso delle acque;
-  valorizzazione delle acque pluviali e loro riutilizzo come risorsa per usi quotidiani. 
- sostegno all’installazione di dispositivi finalizzati alla produzione di energie rinnovabili nei nuovi edifici; ì
- attenzione al comportamento energetico dei nuovi edifici pubblici, che dovranno essere passivi a partire dal 2020;
- incentivo alla vegetalizzazione delle coperture e loro utilizzo anche a fini di piccola produzione agricola.

In una logica darwiniana anche la città può essere letta come un ecosistema complesso, formato da organismi “viventi” come le strade, le reti, gli edifici, alimentati attraverso un rapporto simbiotico con la società.

In una fase storica dove la società è liquida, si muove cambiando rapidamente esigenze e necessità, Parigi è un luogo di cambiamento, animato da una visione diffusa che assume la città come organismo vivo, in continua e sempre più veloce evoluzione.


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