Archeologia, monumenti e musei “aumentati”
di Paolo Martegani
* Call Tematica
Il coinvolgimento emotivo è il tramite tradizionalmente usato per potenziare l’interesse verso le vestigia del passato, favorendo la percezione dello “spirito del tempo” emanato da quanto lasciato nei siti storici e archeologici da chi li ha abitati in precedenza. Ma anche per valorizzare luoghi monumentali che sono stati testimoni di un’epoca e/o di eventi importanti. A questo fine si sono utilizzati mezzi, progressivamente resisi disponibili, capaci di creare suggestioni. Le luci delle torce e delle fiaccole a olio sono tra i più antichi, ma hanno trovato largo impiego anche stimoli uditivi quali suoni, musica e voci umane. Recentemente hanno aggiunto espressività le videoproiezioni, talvolta gli ologrammi e ora le potenzialità del digitale rese disponibili dall’informatica. Per realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR), o realtà mediata dall’elaboratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi (V. Di Bari, P. Magrassi, 2015 weekend nel futuro, Edizioni Il Sole 24 Ore, Milano 2005).La realtà aumentata integra quindi gli elementi fisici con elaborazioni digitali presenti in internet, abbinando all’esistente reale dei contenuti virtuali che trovano applicazione anche nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale. È possibile accedere all’AR da strumenti di uso comune, quali i telefoni cellulari; tra i diversi livelli di